Previdenza complementare

La riforma del sistema previdenziale, introdotta nel 1995, ha ridotto notevolmente la copertura pensionistica, ed ha introdotto la possibilità di attivare una pensione complementare attraverso l’istituzione di Fondi pensione negoziali.

La loro caratteristica è di essere attivati da accordi sindacali e di prevedere una contribuzione sia da parte del lavoratore che da parte del datore di lavoro.

Su questa partita nel pubblico impiego si deve registrare un notevole ritardo, giacché finora solo il comparto scuola ha costituito, a partire dall’accordo firmato il 14/03/2001, il fondo pensione complementare (denominato “Espero”), cui i lavoratori stanno aderendo, e per il comparto degli Enti locali e della Sanità l’ipotesi di accordo è stata siglata il 7/12/2004.

L’attivazione del Fondo Espero ci dimostra che dare alle lavoratrici e ai lavoratori una tutela cui hanno diritto è un percorso lungo. Infatti, dopo l’accordo che fa decollare effettivamente il processo, bisogna stabilire lo statuto ed i regolamenti per la costituzione degli organi, occorre costituire gli organi, e infine ottenere le adesioni dei lavoratori.

Il fondo Espero si rivolge ad una base di circa 1 milione e duecentomila lavoratori, mentre quello degli Enti locali e Sanità si rivolge a circa 1 milione e mezzo di lavoratori.

Ove si decidesse di costituire unfondo dedicato solo ai comparti Università e ricerca, verrebbero coinvolti solo circa 70.000 lavoratori, con grossi dubbi sui rendimenti che ne potrebbero derivare. Va sottolineato che i docenti universitari, in quanto non contrattualizzati, non potrebbero iscriversi al fondo, se non venisse emanata una legge specifica, che autorizzasse le amministrazioni a versare la quota prevista per la parte datoriale.

La FLC-CGIL ritiene che per garantire al più presto questo diritto ai lavoratori dell’università e della ricerca sarebbe opportuno aderire ad un fondo già avviato, quale ad esempio Espero, ben sapendo che comunque il percorso non sarebbe breve.

E’ evidente che si deve trovare un accordo su questo anche con le altre Organizzazioni sindacali CISL e UIL dei due comparti; si stanno già programmando degli incontri per confrontarsi sugli intendimenti.